I centri di Ascolto del Disagio (CAD) sono libere associazioni di cittadini desiderosi di contribuire con la propria azione e il proprio impegno allo sviluppo sociale del Paese. I circoli sono luoghi di dibattito, di elaborazione socio-politica e di azione concreta dei cittadini verso le necessità reali della gente.
Essi rappresentano gruppi aperti dove ciascuno può offrire il proprio contributo. I centri devono essere il più possibile aperti a tutti i cittadini che si riconoscono nei principi e nelle finalità indicate . Ogni centro opera in piena autonomia e determina il proprio programma di attività.
I CAD hanno per oggetto di informare, promuovere, assistere, tutelare, rappresentare e difendere sul territorio nazionale e locale gli interessi individuali e collettivi degli utenti dei servizi sociali: a tal fine potrà associare tutti quei soggetti che intendono portare volontariamente ed unicamente ispirati da sentimenti di carità sociale, la loro abnegazione, le loro competenze professionali e tecniche attivando ogni azione ed iniziativa legale mirata alla difesa dei diritti di tutti coloro che soffrono un grave disagio sociale e versano in precarie condizioni socio-economiche. I CAD dedicano anche particolare riferimento agli imprenditori in grave crisi di gestione.
I CAD si occupano della tutela degli aspetti preventivi dei diritti di natura sociale, quali il diritto alla sicurezza, chiarezza, trasparenza e qualità dei servizi anche tra i consumatori ed utenti.
I cittadini meno abbienti saranno tutelati nel loro libero e legittimo utilizzo del diritto alla difesa ed alla giustizia.
In considerazione dei fatti esposti e della legislazione vigente, I Centri di Ascolto del Disagio perseguiranno obiettivi di promozione e l’ organizzazione
di iniziative culturali, artistiche, scientifiche ovvero studi e ricerche, anche mettendo a disposizione borse di studio e premi per tesi di laurea, ricerche, saggi, articoli di stampa; organizzare corsi e seminari di formazione professionale sia per operatori economici di qualsiasi estrazione tecnica, che per coloro che, emarginati per condizioni soggettive, intendono procurarsi il reinserimento nel contesto sociale, arricchendo la propria conoscenza personale.
Il disagio apre le porte al reclutamento della criminalità organizzata.
Le nuove dipendenze sono spesso la porta del disagio sociale.
Nel nostro quotidiano itinere abbiamo legato la struttura a professionisti dei vari settori per dare forza alla nostra operatività di difesa dei diritti civili ed economici del cittadino.
Siamo una struttura attenta anche alle logiche di interconnessione tra situazione sociale e strutture religiose, tant’è che al nostro interno abbiamo punti di riferimento sia per il mondo cattolico, per il mondo protestante ed ebraico, ma anche per il mondo islamico.
Il nostro obbiettivo si può riassumere in poche righe:
“tutelare, assistere e difendere tutti coloro che sono calpestati nei loro primari diritti civili di uguaglianza, i quali subiscono immediatamente il primo devastante disagio di tali situazioni:
la solitudine e l’isolamento!”
I centri vengono costituiti e non fondati. Non vi è infatti una distinzione fra soci fondatori e soci ordinari. La costituzione formale dei circoli avviene con il riconoscimento del Centro, attraverso l'attribuzione di un numero identificativo, da parte del Comitato Nazionale di Coordinamento. I centri nascono e si sviluppano autonomamente su tutto il territorio nazionale e all'estero presso le comunità italiane organizzate. Non ci sono limiti territoriali per la nascita dei centri. Possono anche nascere in un luogo di associazione, lavoro, studio, tempo libero o residenza. I centri possono anche essere costituiti tra particolari categorie di persone, con lo scopo di determinare azioni specifiche o richiamare l'attenzione su particolari ambiti di impegno. Da ciò deriva la possibilità di costituire centri con la partecipazione di anziani, studenti, professionisti, donne, giovani sempre e comunque con l'obiettivo di raggiungere le finalità dell'associazione. Ogni centro è costituito inizialmente dal portavoce per poi ampliare le iscrizioni senza limiti. Ai centri possono aderire tutti i cittadini aderenti e/o non aderenti a partiti politici.
La regola base dei centri è la democrazia interna: non ci sono cariche, se non quelle strettamente indispensabili. I centri dovranno inviare al coordinamento
provinciale o al coordinamento regionale e/o al coordinamento nazionale un resoconto semestrale delle proprie attività. Allo scopo di garantire un'autonomia finanziaria i centri possono acquisire dai
propri soci quote contributive aggiuntive, magari stabilendo importi diversificati in base alle categorie.
Sedi
I centri possono avere sede ovunque. Gli iscritti ai centri possono riunirsi in case private o appoggiarsi ad un pubblico locale, chiedendo ospitalità ad associazioni e gruppi di quartiere.
Quest'ultima soluzione ha il vantaggio di dare visibilità al singolo centro e di permettergli di attrarre altri soci. I centri che decidono di strutturarsi attraverso l'apertura di apposite sedi e di
dotarsi di servizi associativi e organizzativi, devono adempiere ad alcune formalità di natura giuridica e fiscale, sottoscrivendo un atto costitutivo. La sede deve essere opportunamente
pubblicizzata in modo da favorire la più ampia partecipazione e la maggiore trasparenza delle operazioni di tesseramento.